“Parma deve rivendicare un ruolo da protagonista e respingere con forza la posizione marginale in cui è stata relegata da anni dalla Regione. Per questo motivo ho accolto la proposta di candidarmi per il consiglio regionale. Essere contemporaneamente a Parma e a Bologna rafforzerebbe la mia possibilità di agire per dare alla nostra città il peso che merita, superando quell’impostazione regionale che l’ha spesso penalizzata. Il protagonismo di Parma e della provincia necessita della presenza in Regione di persone con una forte conoscenza del territorio. Dispiace dirlo, ma in quella sede Parma ha bisogno essere rappresentata in modo più forte e concreto.”

Con queste parole Pietro Vignali annuncia la sua candidatura alle elezioni regionali nella lista di Forza Italia. “Forza Italia è un partito moderato e riformista, quello che più di ogni altro è aperto ai territori e alle esperienze civiche che hanno contraddistinto il mio impegno amministrativo. Forza Italia è stata l’interlocutore del civismo che ha governo Parma per tredici anni e alle ultime europee ha avviato rapporti federativi con realtà civiche che stanno guidando grandi città italiane”.

“In passato i bolognesi guardavano a Parma come a un modello di città avanzata, oggi non è così. L’impostazione della Regione è sempre stata Bologna-centrica, nonostante la nostra provincia si trovi in una posizione strategica al centro degli assi nord-sud e est-ovest. Se parliamo di infrastrutture, gli investimenti si fermano a Modena e Reggio Emilia: la Tibre finisce in un prato, così come la Cispadana e la Pedemontana. L’aeroporto non è mai stato valorizzato, e se ne stanno accorgendo solo ora perchè quello di Bologna è saturo. La Regione, assecondando le pressioni della sinistra di Reggio, non ha mai aiutato Parma a recuperare lo scippo dell’Alta Velocità, fa favorendo la realizzazione di una nuova fermata alle Fiere. Anche le Fiere sono penalizzate in assenza di nuovi collegamenti” continua Vignali che scende nel merito della sanità: “Sono stato testimone che se non avessimo ottenuto un finanziamento del Governo, Parma avrebbe ancora oggi il vecchio Pronto Soccorso, così come ha potuto realizzare l’Ospedale dei Bambini solo grazie alle risorse di privati, Barilla in primis. E i CAU non sono riuscita a sgravare il Pronto Soccorso. Il sostengo alla sanità privata sarà uno dei progetti al centro del mio impegno, per abbattere le liste d’attesa. A seguito degli sconvolgimenti di questi anni (Covid, guerre, tassi di inflazione) c’è bisogno di un welfare a misura di famiglia in grado di dare risposte a bambini, anziani, persone svantaggiate.

Se parliamo di sicurezza, invece di stanziare fondi per iniziative inutili come gli street tutor, sarebbe meglio che la Regione finanziasse la Polizia municipale per coprire le ore serali.

L’ambientalismo ideologico regionale sta mettendo in difficoltà agricoltura, piccole imprese e fasce meno abbienti che non possono permettersi di cambiare i mezzi, così come la legge urbanistica sta bloccando interi territori.

La nostra provincia ha straordinarie potenzialità turistiche, che sono soprattutto ambientali nelle zone montane, enogastronomiche e culturali in città, nella Bassa e nella Pedemontana, legate invece al benessere a Salsomaggiore. Ma invece di sostenere un turismo plurigiornaliero nei nostri territori (come quello legato al Festival Verdi), la Regione butta i soldi nelle ‘notti rosa’ a Riccione. E’ infine manca un disegno organico per il rilancio delle zone montane e dei centri minori. Presenteremo cinque progetti concreti, dei quali uno sarà il sostegno all’auto-imprenditorialità come risposta allo spopolamento, funzionali a ridare forte protagonismo al nostro territorio”.