“Oggi possiamo dire che l’Amministrazione comunale di cui facevo parte è stata lungimirante quando ha pensato di realizzare la cassa di espansione. All’epoca gli eventi estremi che si stanno verificando negli ultimi anni non si presentavano con questa frequenza. A qualcuno sembrava un investimento non urgente, che non portava risultati elettorali immediati. Meno male che quell’Amministrazione ha saputo guardare avanti”.

Con queste parole Pietro Vignali, candidato alle elezioni regionali per Forza Italia, commenta l’emergenza meteo che sta vivendo la nostra provincia: “La notte scorsa è stata attivata la cassa di espansione che di fatto ha azzerato la portata che proviene almeno dal torrente Parma. Senza quest’opera, quando si verificano eventi estremi, l’acqua potrebbe arrivare in Piazza Garibaldi. Ma i problemi e i danni non sono mancati, purtroppo, soprattutto causati dai canali che defluiscono da sud a nord quali Naviglio, Galasso e Abbeveratoia. Quando non si fanno tutti i necessari interventi di pulizia, anche sulla rete minuta dei fossi, le esondazioni si verificano. E creano gravi problemi agli abitanti delle zone interessate. Abitanti che talvolta la scorsa notte, nella zona nord e nelle frazioni, si sono sentiti anche abbandonati dal Comune per assenza di risposte dalla polizia locale e lentezza nei soccorsi”.

“La costruzione della cassa di espansione è stata complessa e ha richiesto molte risorse. Ricordo che da assessore all’ambiente dovetti gestire la problematica dei rifiuti e una discarica abusiva che fu ritrovata nell’area circostante” conclude Vignali. “Le vicende di questi giorni confermano che per risolvere le criticità idrauliche bisogna fare degli investimenti. Investimenti del genere sarebbero dovuti essere realizzati anche in Romagna dove negli ultimi anni stiamo scoprendo quanto sia inefficace il sistema di contenimento delle acque. Invece di fare polemiche e accampare scuse, sarebbe stato meglio che in particolare la Regione avesse agito e risolto una situazione che appare critica agli occhi di tutti. Nella mia esperienza amministrativa ho imparato che le politiche ambientali, agricole e del traffico richiedono innanzitutto opere, prima che divieti, superando una visione ideologica della sostenibilità dannosa e paralizzante.”